I nativi digitali non esistono
Educare a un uso consapevole, creativo e responsabile dei media digitali
di Cosimo Di Bari, pedagogista
Illustrazioni di Andrea Q
Spedizione gratuita con corriere espresso
- Bambini e media: vietare, sorvegliare o accompagnare
- Le tre A per educare i bambini a un uso consapevole dei media
- Tra cartoon, app, videogame, fotografie e video: i contenuti digitali per l’infanzia
- Regole e dintorni, il ruolo dei genitori
- Spunti operativi per giocare, sperimentare e riflettere
- Media Education tra scuola e famiglia
- Risorse bibliografiche e spunti per l’approfondimento
Cosimo Di Bari è ricercatore di Pedagogia generale e sociale presso l’Università degli Studi di Firenze. Si è occupato, tra gli altri temi, di Media Education, di cartoon educativi, di pedagogia dell’infanzia, di neo-Bildung e di “pedagogia delle differenze”; è stato coordinatore pedagogico di alcuni servizi educativi e svolge attività di formazione con personale educativo e incontri laboratoriali con i genitori sull’educazione ai media. Tra le sue ultime pubblicazioni, Cartoon educativi e immaginario infantile (Franco Angeli, 2019), Natura e tecnologie digitali (Junior, 2022).
- Formato: 12 x 19 cm, brossura
- Pagine: 192
- ISBN: 9791280540201
Spesso, quando si riflette intorno al rapporto tra media e infanzia, le posizioni si dividono tra “apocalittici” e “integrati”; tra chi li demonizza e vieta, e chi invece ne sdogana del tutto l’uso. L’etichetta “nativi digitali”, coniata nel 2001, ha generato un falso mito che resiste tuttora e che questo libro vuole sfatare: quello secondo cui le nuove generazioni, essendo nate in un contesto caratterizzato dalla presenza degli schermi, sarebbero già alfabetizzate e tecnologicamente competenti.
In realtà , a fare la differenza sono le modalità , le strategie e le finalità con cui usiamo gli strumenti digitali: ingredienti che possono valorizzarne le potenzialità in termini educativi, creativi, formativi e ridurne i rischi. Non esistono infatti media educativi o diseducativi in sé (né analogici né digitali), ma esiste la Media Education, che offre ai genitori una possibile strada per costruire insieme a bambini e ragazzi una dieta mediale sana.